..Il suo cammino lo porta verso una strada fuori mano, poco frequentata, ma pianeggiante e gradevole: il viale dei Luoghi Comuni, che porta al Belvedere del Buon Senso.

Di là domina un panorama, se non molto nobile, almeno piacevole. E mentre gli altri contemplano l’Oriente, l’Occidente, il Diavolo e l’Aurora, egli si accontenta di una luce mattutina che illumina l’intero mondo sublunare, mentre un esercito di ombre si disperde rapido in tutte le direzioni verso il grande meriggio dell’Eternità.

Questo invito di Stevenson a marinare l’ansia del lavoro, l’illusione della gloria, la frenetica corsa verso tutto ciò che è materiale, contro ogni imposizione di dogmi o di comportamenti, alla scoperta dell’arte di vivere, celebra una profonda convinzione: l’appassionata difesa di una vita libera e spontanea. L’ elogio dell’ozio, tra i preferiti di Baldo Brandi, traduce bene la sua volontà a ricondursi al paesaggio verde e tranquillo, alla buona gente che ride, beve e fa all’amore.

C’è in Baldo la disponibilità verso se stesso e verso il mondo di fuori che solo chi fugge da una vita smaniosa può cogliere.

Anche l’incontro con le parole del suo preferito, Adriano Celentano, lo testimonia: Ho sentito per la prima volta la voce di Adriano appena tredicenne. Mi è arrivata subito ovattata e invadente, con quel suo modo strano di parlare di cose inconsuete, con parole inconsuete…

Ho cominciato a decifrare i suoi testi con l’andare del tempo, poi imparai tutte le sue canzoni e dopo qualche anno le suonavo. Non era soltanto un diversivo per me: potevo finalmente dare voce ai miei sentimenti, ai miei sogni, replicando le sue canzoni. Era come calzare delle scarpe molto comode, nelle quali ti trovi perfettamente a tuo agio, pronto per andare ovunque.

Poi, crescendo, quando la musica è diventata per me un mestiere, quelle canzoni sono diventate un punto di riferimento. La sua è una presenza costante nella mia vita ancora oggi; anche se preferisco scrivere le mie canzoni, la voce di Adriano porta sempre nuovi significati dentro i miei brani e ne allarga i confini.

Questi di Baldo, brani editi o inediti, non possono essere definiti semplicemente canzoni; sono qualcosa di diverso, di più esclusivo, quasi dei provini in attesa di essere modellati. Basta in fondo uno strumento, sempre in parte inesplorato, a darti quella sensazione di precarietà e anche un po’ di stizza che ti aiutano a dare risalto alle amenità della vita, alle cose cadenti, non proprio raffinate, che pure piacciono tanto.

 © Baldo Brandi | Biografia | Contatti | Note Legali

Designed by fdigweb.it

Per offrirti una migliore visualizzazione delle nostre pagine, il sito fa uso di cookies. Proseguendo la navigazione, ne accetti l'utilizzo. Per saperne di più clicca qui.